Dichiarazione sull'uso dei puntatori laser

Pubblicato da Aonzo - giovedì 18 aprile, 2019
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I puntatori laser sono stati utilizzati nelle aule per un certo numero di anni e se usati in modo responsabile possono essere uno strumento efficace. Recentemente, a causa delle riduzioni dei prezzi, questi dispositivi sono stati commercializzati ampiamente come articoli di novità e sono stati ricevuti reclami di uso inappropriato da parte di alcuni partecipanti durante le lezioni.

Rischi laser

I laser, acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, sono una fonte di luce estremamente brillante. Un laser a 1mW visibile è circa un milione di volte più brillante di una lampadina da 100 watt e tale luce può, in determinate condizioni, causare danni agli occhi. I laser sono classificati in quattro classi principali per identificare il rischio associato ad essi. La Classe 1 rappresenta il meno pericoloso in cui non si prevede che l'esposizione dell'occhio a fasci diretti o riflessi produca alcun danno. I laser di classe 2 hanno un'erogazione fino a 1mW e non danneggiano l'occhio quando l'esposizione agli occhi non supera i 250 millisecondi. Questo è normalmente il tempo necessario per reagire a una fonte di luce luminosa e chiudere l'occhio (il riflesso lampeggiante). I laser di classe 3 sono suddivisi in Classe 3A (uscita <5 mW) e Classe 3 B (uscita> 5 mW). I laser di classe 3 e 4 possono danneggiare l'occhio in un tempo inferiore rispetto al riflesso di ammiccamento e grazie a questo laser di Classe 3B e 4 sono soggetti a rigorosi controlli nell'ambito del programma di sicurezza laser dell'Università.

I laser di classe 1 non sono sufficientemente luminosi per essere utilizzati come puntatori e pertanto i puntatori laser sono di classe 2 o di classe 3A. Questi ultimi emettono fino a 5 milliwatt e producono esposizioni che possono danneggiare l'occhio più velocemente di quanto si possa lampeggiare. Il Regno Unito ha vietato la vendita di puntatori laser di Classe 3A sebbene siano legali in Canada e negli Stati Uniti. Un certo numero di governi statali e locali negli Stati Uniti hanno adottato regolamenti per limitare l'uso di puntatori di Classe 3A.

L'esposizione degli occhi di una persona a uno spostamento momentaneo di un raggio laser di Classe 2 o Classe 3 può provocare temporanea cecità da flash, immagine residua e abbagliamento che possono essere particolarmente pericolosi se l'individuo è impegnato in un'attività di visione critica. Esistono casi documentati di danni alla retina in seguito a esposizioni di più secondi a puntatori laser di Classe 3A.

uso puntatori laser

Misure di sicurezza

• Riconoscere che i puntatori laser di Classe 2 e Classe 3A non sono giocattoli e che i laser di Classe 3A in particolare possono causare danni agli occhi;
• Acquistare solo puntatori in cui la potenza in uscita, la classificazione dei pericoli del laser e un avviso sul potenziale rischio oculare sono riportati su un'etichetta o inclusi nelle istruzioni per l'uso;
• A meno che non sia necessario per uno scopo specifico, evitare l'acquisto di puntatori laser di Classe 3A;
• Si raccomanda di utilizzare solo puntatori con un'etichetta massima di Classe 2 (inferiore a 1 mW) con lunghezza d'onda compresa tra 630 e 680 nm; acquistare un puntatore laser a lunghezza d'onda più breve se viene data la scelta: un laser da 1 mW a 630 nm apparirà molto più luminoso di un laser da 5 mW a 670 nm;
• Non guardare mai direttamente il raggio laser;
• Non puntare mai il puntatore verso le persone o su superfici riflettenti;
• Acquistate solo puntatori che restano attivi solo mentre applicate pressione con le dita.

Abuso

L'uso improprio di un puntatore laser non rispettando le precauzioni di sicurezza può causare danni agli occhi e tale pratica non è accettabile. L'uso improprio può creare condizioni che mettono in pericolo la salute o la sicurezza degli altri e include l'interruzione delle lezioni attraverso la scansione scherzosa delle travi, anche se non risultano risultati di lesioni. I malintenzionati puntatori laser possono essere soggetti a procedure disciplinari ai sensi del Codice di condotta degli studenti o delle politiche del personale appropriate o essere soggetti a possibili azioni legali in caso di lesioni.